Il primo parco eolico galleggiante del mediterraneo vedrà probabilmente luce al largo delle coste siciliane, precisamente verso il versante tunisino ed a 60 km circa dalla costa Italiana.
In tutto saranno costruite ben 190 turbine eoliche con una potenza prodotta finale pari a 2.9 Gigawatt, il tutto per proseguire con il piano di transazione energetica attualmente in atto, con investimenti in molti settori dell’energia alternativa, compresi solare fotovoltaico, micro e mini eolico, biomasse.
Questo enorme progetto prende il nome di Mediterranean wind off shore (MeDWos) e non prevede le classiche pale eoliche ancorate sul fondale marino, ma una tecnologia galleggiante (floating). In questo modo si raggiunge il duplice obiettivo di poter installare le pale in mare aperto, dove il fondale può anche essere a centinaia di metri di profondità, e di salvaguardare l’ambiente marino.
Queste pale eoliche, inoltre, saranno installate a circa 3.5 km di distanza l’una dall’altra, e serviranno anche da avvistamento e segnalazione di spostamenti dei cetacei, grazie ad telecamere e segnali radar.
Questa distanza tra le pale non è stata calcolata a caso, ma su precisi studi di impatto sia sul traffico marittimo ma anche sulle rotte migratorie di molte specie di uccelli che ogni anno attraversano il mediterraneo nel tragitto Africa-Europa, ed anzi potranno anche essere sfruttate, con appositi “alloggi”, come punto di ristoro durante la traversata migratoria.
Come funziona l’eolico galleggiante
Come dice il nome stesso, queste enormi turbine eoliche non avranno fondamenta ma verranno montate su delle gigantesche chiatte galleggianti, a loro volta ancorate al fondo.
In mare aperto il vento è molto più forte e riesce a muovere queste enormi pale eoliche che quindi mettono in azione un generatore di corrente, producendo energia elettrica da fonte rinnovabile.
Ad esempio esiste da tempo un progetto in Scozia dove un enorme galleggiante viene ancorato al fondo marino attraverso tre funi di ancoraggio. L’eolico galleggiante ha il vantaggio rispetto al classico eolico offshore di poter sfruttare i venti più forti che si trovano al largo, andando ad aumentare la resa e diminuendo di conseguenza il costo per produrre energia rinnovabile.
Ad oggi la più grande turbina eolica galleggiante si trova al largo delle coste portoghesi, con una turbina eolica in grado di produrre 8,4 Mw di potenza, e quando l’impianto sarà completo prevederà 3 turbine come questa per una capacità produttiva in grado di superare i 25 Mw, sufficienti al fabbisogno energetico di 60.000 famiglie.
L’eolico galleggiante rappresenta quindi probabilmente il nuovo futuro dell’eolico offshore.
Investire nell’energia eolica
Questo nuovo enorme parco eolico siciliano prevede un progetto di investimento da 9 miliardi di euro attraverso la compagnia Renexia, specializzata nello sviluppo e costruzione di impianti nel settore delle energie rinnovabili, in particolar modo nel fotovoltaico ed eolico.
L’obiettivo di questo progetto è di riuscire ad ottenere entro i primi mesi del 2023 la valutazione dell’impatto ambientale dal ministero dell’ambiente per poi entrare nel vivo con gli investimenti, un po’ come successo negli Stati Uniti con la progettazione e costruzione di una grande parco eolico sul tratto di mare di fronte al Maryland.
Un tale investimento di denaro in Italia, ma soprattutto in Sicilia, avrà un impatto sicuramente positivo in termini di occupazione di forza lavoro, sia per chi dovrà lavorare in loco che per la filiera che un tale progetto prevede.
Teoricamente tale impianto dovrebbe vedere luce nel 2025 e potrà erogare l’energia necessaria a fornire più di 3 milioni di famiglie raggiungendo un fatturato annuo che si aggirerà sul miliardo di euro.
Se tutto funziona come dovrebbe, l’idea finale della società è quella di progettare e costruire almeno altri 3 parchi eolici per arrivare ad una teorica produzione di 26 Megawatt.