“Essendo trascorsi 9 anni dalla presentazione dell’istanza, la società ha visto venir meno l’interesse minerario al predetto permesso”.
Con questo comunicato Petroceltic, l’azienda petrolifera con sede in Irlanda, ha deciso di non trivellare più il sottosuolo marino nell’arcipelago delle Isole Tremiti.
Il mercato non consente più l’investimento! La notizia, ovviamente è stata accolta con giubilo dalla Regione Puglia, in prima persona dal Governatore Michele Emiliano: “Prendiamo atto con soddisfazione che dove non era arrivato il buon senso di alcuni, è invece arrivata la saggezza della Petroceltic che ha deciso di rinunciare al permesso”.
Esultano anche la comunità locale e le associazioni ed i comitati ambientalisti che in tutti questi anni si sono battuti con fermezza e passione, affinchè si ponesse fine a queste operazioni di estrazione. Il mare cristallino, dunque, che fa da cornice al paradiso naturale delle cinque isole solitarie a largo della costa del Gargano, sono salve e resteranno intatte nel loro splendore originario.
Il colosso irlandese, inoltre, dopo l’annuncio della cessazioni delle trivellazioni, ha garantito la massima collaborazione alla popolazione isolana per tutto ciò che concerne il post-Petroceltic, che continuerà, però a lavorare in altre zone del Belpaese, sempre nel pieno rispetto delle norme vigenti in materia ambientale e negli standard di sicurezza indicati sia dall’Italia, che dalla Comunità Europea.
Dalle Tremiti ai palazzi istituzionali di Roma, per rispondere e rispedire al mittente le accuse di commercializzazione di aree sotto tutela paesaggistica ed ambientale, come fatto, a più riprese dai Verdi. Il Ministero dello Sviluppo Economico, infatti, ha invitato gli interessati ed in protagonisti di questa vicenda ad abbassare i toni delle polemica, a non creare equivoci e soprattutto a non strumentalizzare certe decisioni passate.
Secondo appunti sparsi del Ministro, i mari italiani non sono mai stati in vendita ai colossi petrolchimici, ma continueranno ad ospitare attività di ricerca, fatte esclusivamente per l’interesse comune e per la salvaguardia delle acque e delle specie marine che lo abitano.